Benvenuto su Marketing Hackers Intelligence, il tuo aggiornamento strategico che trasforma il rumore di fondo in segnali chiari.

In pochi minuti, ti portiamo dietro le quinte del futuro, dove la tecnologia non è solo un trend, ma un campo di battaglia e di opportunità. Oggi il menù è ricco: un viaggio che parte da 3.000 anni fa e arriva dritto al tuo feed di Instagram, dimostrando che l'AI è ormai il co-pilota (a volte geniale, a volte disastroso) della nostra realtà.

Partiamo con un'impresa quasi divina: un team di ricercatori ha usato l'AI per resuscitare un inno babilonese perduto da millenni. Abbiamo fatto parlare i morti per scoprire che 3.000 anni fa a Babilonia si parlava già di accoglienza e protezione dei più deboli. Una lezione dal passato che suona come un monito per il presente.

Ma passiamo dal sacro al profano. Mentre un'AI riscopre antiche civiltà, un'altra, il povero Claude di Anthropic, ha fallito miseramente nel gestire un chiosco per due mesi, tra ordini surreali e crisi d'identità. Un esperimento che ci ricorda quanto la strada per un'automazione perfetta sia ancora lunga e, a tratti, esilarante.

E se ti dicessi che il tuo prossimo viaggio potrebbe essere bookato da un Reel? Expedia ci sta già lavorando, con un'AI che trasforma i post social in itinerari pronti da prenotare. Il sogno di ogni marketer che diventa realtà.

Ma a quale prezzo arriva tutta questa magia? ⚠️ Meta bussa alla porta del tuo rullino fotografico, chiedendo accesso a tutto, ma proprio tutto, senza escludere di usare i tuoi ricordi più intimi per addestrare i suoi modelli. Privacy e innovazione sono su un ring, e non è chiaro chi vincerà.

Dall'arte antica resuscitata dagli algoritmi a band fantasma che scalano le classifiche di Spotify, passando per assistenti vocali che eseguono compiti complessi e fact-checker potenziati dall'AI (con tutti i rischi del caso). Ci troviamo di fronte a una tecnologia con una doppia faccia: da un lato, un potenziale creativo e risolutivo senza precedenti; dall'altro, un abisso di dilemmi etici e fallimenti operativi.

Nel proseguimento di questa analisi, non ti darò solo le notizie, ma gli strumenti per decifrarle. Scoprirai come sfruttare queste innovazioni per il tuo business, come difenderti dai rischi e, soprattutto, come trasformare ogni aggiornamento in un vantaggio competitivo. Non è più una questione di "se" l'AI cambierà il tuo lavoro, ma di "come" tu la userai per dominarlo.

L'AI ridà voce all'Inno di Babilonia: ricostruito dopo 3.000 anni

Un team di ricercatori della LMU Munich e dell'Università di Baghdad, guidato dal Professor Enrique Jiménez e Anmar A. Fadhil, ha fatto parlare l'AI per ricostruire l'Inno di Babilonia - scritto 3.000 anni fa e perduto da oltre 2.000 anni. Partendo da 30 frammenti di argilla, hanno usato tecniche avanzate come il natural language processing e il matching n-gram per ricomporre il puzzle. Non è un caso isolato: nel 2023, uno studente aveva già usato il machine learning per decifrare pergamene greche carbonizzate a Ercolano. Una svolta che apre nuove strade alla comprensione delle civiltà scomparse, dimostrando come tecnologia e archeologia possano fare squadra.

Spendo qualche parola in più su cosa recita l'inno, regalami qualche minuto per fare delle considerazioni.

L'Inno a Babilonia, svela una metropoli di giustizia e splendore e offre una visione affascinante di come la città vedeva se stessa: un centro di magnificenza architettonica, pietà religiosa e sorprendenti valori sociali di accoglienza e protezione per i più deboli.

I temi principali dell'inno sono un'ode alla città e al suo dio protettore, Marduk. L'inno celebra la bellezza naturale e architettonica di Babilonia, descrivendo il fiume Eufrate come una fonte di vita che fertilizza i campi circostanti.

Il punto su voglio concentrermi è l'etica sociale babilonese. L'inno dipinge un quadro di una società che valorizzava la compassione e l'equità. Un passaggio significativo recita:

"Gli stranieri tra loro non li umiliano. I modesti li proteggono, i deboli li sostengono. Sotto la loro cura, i poveri e i bisognosi possono prosperare. All'orfano offrono soccorso e favore."

Questa enfasi sulla protezione degli umili e sull'accoglienza degli stranieri fornisce una nuova prospettiva sulla vita urbana nell'antica Mesopotamia. Secondo il Professor Enrique Jiménez, l'inno era così importante da essere parte del curriculum educativo di Babilonia, suggerendo che i suoi valori fossero profondamente radicati nella cultura della città.

Babilonia era una città-stato della Mesopotamia. La Mesopotamia era l'attuale Iraq: quello bombardato più volte da gente che lascia morire i propri cittadini negli ospedali e nelle strade, che sostiene e alimenta il genocidio in Palestina con la scusa di moralizzare il mondo e che è nata dal bagno di sangue dei nativi. Grazie all'AI ora sappiamo quali sono le radici culturali di quei popoli che massacriamo da sempre. Spero un giorno che ci scrolleremo di dosso questa maledizione.

Ma ora passiamo alle cose di business, con Claude che ha gestito per due mesi un piccolo negozio.

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